10 Giu. 2021
Capire quando è arrivato il momento di sostituire gli ammortizzatori della macchina è molto importante, non solo per poter beneficiare di un comfort di guida più elevato, ma soprattutto per guidare in condizioni di sicurezza ottimali. Ecco perché è molto importante verificare con frequenza le loro condizioni e soprattutto il loro livello di usura.
Gli ammortizzatori quanto durano
In media, la durata di un ammortizzatore si aggira attorno agli tra i 100 e i 200 mila chilometri a seconda dei casi. Variabili importanti sono sia le modalità con cui il veicolo viene utilizzato che le condizioni del manto stradale. Come è facile immaginare, il livello di usura aumenta se si è soliti percorrere strade dissestate. In qualunque caso è fondamentale controllare periodicamente lo stato degli ammortizzatori con una ispezione visiva per scoprire eventuali perdite del liquido contenuto e se necessario approfondire con specifiche prove a banco per valutare la resistenza a compressione e all’estensione e verificare il gap di prestazioni fra i due lati del medesimo assale. Qualora si riscontri un calo della resistenza superiore al 30% o una asimmetria consistente, c’è bisogno di cambiare gli ammortizzatori.
Quando c’è bisogno di controllare gli ammortizzatori
Il controllo visivo degli ammortizzatori fa parte delle verifiche utili che ogni buon meccanico esegue durante il tagliando annuale. Richiedilo presso il tuo meccanico di fiducia. Ad esempio in autofficina di Udine Autronica offriamo il servizio di controllo ammortizzatori in ogni tagliando. Se riscontriamo anomalie procediamo con un controllo più approfondito degli ammortizzatori. È fondamentale intervenire il prima possibile quando sono danneggiati, quando sono deformati, se sono fissati in maniera inappropriata, se sono corrosi o se presentano tracce di urti o di olio.
Quali segnali richiedono attenzione
Nella maggior parte dei casi gli ammortizzatori delle auto si usurano in modo progressivo, al punto che diventa difficile rendersene conto. Esistono, in ogni caso, alcuni indizi che è bene tenere in considerazione e che dovrebbero mettere in allerta: per esempio un’usura non regolare delle gomme, ma anche la distanza di frenata prolungata. Occorre “drizzare le antenne” anche se il veicolo risulta molto sensibile al vento laterale e se si avvertono dei colpi ogni volta che si passa su un dosso. Infine, è utile stare in guardia se si ha una sensazione cosiddetta di fluttuazione ovvero se il veicolo continua ad ondeggiare dopo aver affrontato un dosso o al rientro dopo un rapido sorpasso o una curva impegnativa.
Un fatto di sicurezza
È importante che la sostituzione degli ammortizzatori venga eseguita da un professionista per questioni di sicurezza. Le operazioni di stacco e riattacco del gruppo ammortizzatore dal veicolo sono sostanzialmente semplici. Altrettanto non si può dire dello smembramento a banco del gruppo, ovvero della separazione dell’ammortizzatore vero e proprio dalla molla. Per questa operazione sono necessarie attrezzature adeguate e la giusta esperienza per evitare di farsi del male. Un banale errore al momento del montaggio potrebbe dare origine a conseguenze anche gravi.
Sistemi di sospensioni auto
A seconda del numero, della forma e delle caratteristiche dei bracci di sospensione si possono distinguere diversi sistemi di sospensioni. Nei sistemi più semplici e più diffusi gli ammortizzatori sono parte integrante e strutturale del gruppo sospensione. In questi sistemi è ancora più importante che l’ammortizzatore sia in perfetta efficienza e sicurezza. Nei sistemi McPherson e multilink invece, l’ammortizzatore è si parte integrante, ma non strutturale. Si tratta di sistemi utilizzati su veicoli di fascia superiore adatti anche a supportare pesi superiori. Proprio per questo motivo gli ammortizzatori sono notevolmente sollecitati e devono essere in grado di reagire rapidamente nelle fasi di scarico per garantire una corretta stabilità del veicolo e scongiurarne il rollio incontrollato.
- By: studioimagine
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