
14 Apr. 2021
Il governo italiano ha recepito il regolamento UE 2021/267 emanato lo scorso 16 febbraio, che a causa della pandemia da coronavirus ha prorogato di dieci mesi la scadenza della revisione per le auto, i trattori stradali, gli autocarri, gli autobus, i rimorchi e i semi rimorchi di oltre 3.5 tonnellate di peso. La proroga è valida per le revisioni in scadenza da settembre 2020 a giugno 2021 che quindi si possono fare nei 10 mesi successivi. Non è stata prevista alcuna proroga per i motocicli, per i ciclomotori, per i motocarri e per i rimorchi e i semi rimorchi con peso inferiore a 3.5 tonnellate. Va ricordato che nel nostro Paese la revisione va eseguita entro la fine del mese che corrisponde a quello in cui il veicolo è stato sottoposto a immatricolazione o è stata eseguita la revisione precedente.
Un consiglio di sicurezza prima di tutto…
Nessuno lo menziona ma va ricordato che la revisione auto – detto più comunemente collaudo auto– è un appuntamento periodico che serve a garantire le massime condizioni di sicurezza su strada della vettura. La revisione verifica l’efficienza dei dispositivi di frenata, sterzo, fari e visibilità, assi, pneumatici, sospensioni, avvisatore acustico, cinture, rumori, gas di scarico. Viene da se che se possiamo è bene non rimandarlo: la revisione tutela la sicurezza su strada del veicolo e la nostra salute.
Revisioni: nuove scadenze 2021
Regolamento UE 2020/698:
- Scadenza originaria: dall’1/8/2020 al 31/8/2020. Proroga al 31/3/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
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Regolamento UE 2021/267:
- Scadenza originaria: 09/2020. Proroga al 31/7/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 10/2020. Proroga al 31/8/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 11/2020 . Proroga al 30/9/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 12/2020. Proroga al 31/10/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 1/2021. Proroga al 30/11/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 2/2021. Proroga al 31/12/2021. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 3/2021. Proroga al 31/1/2022. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 4/2021. Proroga al 28/2/2022. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 5/2021. Proroga al 31/3/2022. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
- Scadenza originaria: 6/2021. Proroga al 30/4/2022. Si applica in Italia e su tutto il territorio UE alle categorie di veicoli M, N, O3, O4, T5.
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Le proroghe a livello europeo
L’Italia, dunque, ha deciso di applicare il regolamento che prevede l’applicazione delle proroghe, ma non era scontato che ciò sarebbe avvenuto: era facoltà degli Stati membri della Ue, infatti, scegliere se aderire o meno. Nel caso in cui un Paese decida di non applicare il regolamento, ad ogni modo, resta l’obbligo di non ostruire in alcun modo le attività transfrontaliere dei cittadini o degli operatori economici che si sono affidati alle proroghe previste nel proprio Paese. Oltre all’Italia, la proroga di dieci mesi è stata applicata anche dalla Repubblica Ceca, da Malta e – unicamente per il certificato di revisione – dalla Finlandia.
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La contrarietà degli operatori del settore
Come si può intuire dalla scarsa adesione dei Paesi della Ue, la decisione di puntare sulle proroghe non è stata unanime, e anche in Italia gli operatori del settore hanno manifestato il proprio parere contrario. Sin dai tempi in cui la pandemia era cominciata il governo era intervenuto in riferimento alle scadenze previste per la revisione auto: con il Decreto Cura Italia del 17 marzo dello scorso anno, poi convertito nella legge 27 del 24 aprile, i termini erano già stati prorogati. Tuttavia poche settimane dopo, a maggio, la Ue era entrata a gamba tesa con il regolamento 2020/698 del 25 maggio, poi recepito in Italia il 4 giugno, attraverso il quale la scadenza delle revisioni veniva rinviata in automatico di 7 mesi, ma unicamente da febbraio ad agosto del 2020. In sostanza, è successo che le proroghe previste dal decreto Cura Italia erano in contrasto con i termini del regolamento UE, e ciò ha provocato una buona dose di incertezza non solo tra i cittadini comuni, ma anche tra gli stessi addetti ai lavori, costretti a far fronte agli interrogativi degli automobilisti.
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La legge 120 dello scorso settembre
Con la legge 120 dell’11 settembre del 2020, il decreto Semplificazioni è stato convertito con modifiche e le scadenze sono state prorogate fino ai mesi iniziali di quest’anno, con il Viminale che è dovuto intervenire ancora per allineare le varie disposizioni. Infine, ecco l’approvazione del regolamento europeo, con un ulteriore differimento della validità delle revisioni. Sarà davvero l’ultimo?
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